Coltivare funghi è diverso dal coltivare piante, questo è chiarissimo per tutti, ma anche tra le varie tipologie come i cardoncelli bisogna seguire una serie di procedimenti e sviluppi per ottenere un raccolto vero e proprio molto generoso, ricordando anche che ogni categoria ha un impiego specifico in cucina. E’ possibile coltivare questi funghi anche “in proprio”?
La risposta è si, a patto di conoscere alcuni segreti tipici del cardolcello, detto anche scientificamente Pleurotus, una delle varianti dal sapore più particolare e per questo apprezzate in ambito culinario di questa grandissima famiglia che è quella dei funghi. Coltivare questa tipologia di funghi in particolare è tra le più facili almeno in teoria, anche per i meno esperti.
I cardoncell o Pletrotus
Il cardoncello come viene chiamato in Italia infatti trova una grande diffusione in tante ricette, dai risotti alle insalate, fino ai numerosi piatti a base di pasta, ma può essere anche naturalmente legato a secondi e contorni, sia crudo che cotto. Paragonato quasi ad una carne pregiata facendo i giusti confronti con questo cibo, ad un taglio pregiato.
Il cardoncello viene anche facilmente e regolarmente acquistato ma è anche possibile impiegare diversi accorgimenti per “fare da se” con dei kit già predisposti alla crescita e quindi con gli innesti già effettuati oltre a varie possibilità di partire da zero. Bisogna però curare abbastanza in maniera attenta l’habitat che come ogni fungo è essenziale.
Come coltivarli
E’ infatti un fungo che ha predilizioni abbastanza definite ma sono comunque alla portata di tutti. Per i meno esperti conviene partire da una piccola coltivazione già iniziata, basta acquistare un kit di funghi già parzialmente cresciuta ed utilizzare la piccola cassetta nel modo più comodo a noi, la soluzione ideale però è interrarla in un contesto definito:
- Va sistemata in una cassetta in un’area ventilata, con sufficiente luce ma non troppo sotto il sole diretto
- Nebulizzare ogni 1 o 2 giorni senza eccedere
- Il luogo va tenuto umido abbastanza (almeno l’80 % di umidità) senza eccedere e prima di asciugarsi bisogna aspettare una condizione arieggiata
- La nebulizzazione non deve mai seguire immediatamente l’ultima meglio lasciare asciugare
Evitando di bagnare troppo spesso la coltura si riduce al minimo la possibilità che questa possa marcire, bisogna soprattutto ricordarsi di un dettaglio importante, ogni fungo di questo tipo genera spore che sono molto diversificate e queste sono più o meno in grado di crescere, bisogna avere molta pazienza e tenere sempre sotto controllo la coltura.
Acqua in quantità limitate, ambiente sempre arieggiato ed umido e la coltura può svilupparsi facilmente, in modo particolare i funghi vanno raccolti quando questi presentano il bordo che inizia ad assottigliarsi ed il fungo inizia a diventare più chiaro, il cardoncello va raccolto non estraendolo ma torcendolo in modo da lasciare intatto il busto.